La colonscopia
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Attilio Nicastro - MioDottore.it
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Devi sottoporti ad una colonscopia, oppure pensi di doverne richiedere presto una?
La colonscopia è un esame fondamentale, che per davvero può salvarti la vita se eseguito per tempo, ed è pertanto di straordinaria importanza conoscerne le modalità e le indicazioni.
Leggi pure questa pagina informativa per conoscere ogni dettaglio della colonscopia: quando si prescrive, come si esegue, come va preparato l'esame.
Cos’è la colonscopia?
La colonscopia è un esame diagnostico invasivo, eseguito con l’intento di esplorare tutto l’intestino crasso e con l’obiettivo di individuare ogni tipo di patologia, dalle infiammatorie alle neoplasiche.
La colonscopia è un fondamentale strumento sia diagnostico che terapeutico, poiché consente anche d’intervenire chirurgicamente sulle lesioni intestinali, nonché di eseguire biopsie.
Con la colonscopia è possibile effettuare un completo screening visivo di tutto il colon, partendo dall'orifizio anale e salendo nel retto, nel sigma, nel colon discendente, nel trasverso e nell'ascendente, sino ad arrivare al cieco.
Con la grande accuratezza video è possibile quindi diagnosticare patologie infiammatorie, neoformazioni o neoplasie, ulcere, stenosi o difetti congeniti, intervenendo anche direttamente sulle stesse grazie ad utili strumenti terapeutici, che possono essere aggiunti alla sonda ottica e manovrati da remoto dall'operatore medico.
La colonscopia è un esame di estrema importanza per la prevenzione del tumore al colon nella popolazione over 50 d'età: gran parte delle neoformazioni tumorali, se diagnosticate per tempo quando sono ancora allo stato di polipi, possono essere efficacemente sconfitte con poco o pochissimo disagio per il paziente, già durante l'esame endografico.
Quando è prescritta la colonscopia?
La colonscopia è indicata ogni qual volta il medico specialista voglia indagare tutto il colon (e non solo il canale rettale), allo scopo di accertare o meno la presenza di patologie infiammatorie, tumorali, la presenza di diverticoli, oppure lesioni od ostruzioni (stenosi) del lume intestinale.
È un esame di norma consigliato per tutti i soggetti a rischio e con familiarità per il tumore del colon, per pazienti in cui si sospetta la malattia di Crohn o la rettocolite ulcerosa e, non di minor importanza, per tutti i pazienti oltre i 50 anni, positivi all’esame di presenza di sangue nelle feci.
La colonscopia è un fondamentale esame di screening: la sua importanza nella prevenzione e nell’analisi tempestiva del tumore al colon la rende l’endoscopia salva-vita di prima linea contro gli oltre 600.000 decessi l’anno causati dalle neoplasie intestinali.
In generale, la colonscopia può essere prescritta per la diagnostica delle seguenti patologie o sintomatologie:
- Presenza di sangue nelle feci;
- Malattia di Crohn;
- Rettocolite ulcerosa;
- Tumore del colon e del retto;
- Diverticoli del colon;
- Diarrea cronica;
- Stipsi cronica
Come si esegue la colonscopia?
Un moderno colonscopio
La colonscopia si esegue per mezzo di una piccola sonda molto flessibile chiamata colonscopio.
La sonda è munita di una videocamera in alta risoluzione e di una fonte luminosa a fibra ottica.
Al colonscopio è collegato anche un piccolo compressore in grado di insufflare aria nel colon, per aumentarne il lume e poter quindi vedere bene le pareti dell’intestino ed operare al meglio.
Il colonscopio non è però formato solo dalla videocamera, ma può supportare alcuni altri utili strumenti in grado di trasformare l’endoscopia in una vera e propria tecnica d’intervento.
In particolare, il colonscopio può includere un idropulsore, utile per rimuovere le pareti eventualmente sporche di residui fecali, un aspiratore e, molto importante, speciali canali di supporto per piccole pinze bioptiche, pinze operatorie e elettrocoagulatori.
Questi ultimi strumenti risultano di fondamentale importanza per agire direttamente sulle eventuali lesioni delle pareti intestinali, effettuando biopsie o rimuovendo direttamente polipi ed anche tumori allo stato iniziale.
Il colonscopio è collegato ad un terminale video, dove il medico operatore può vedere le immagini che invia la sonda.
Il colonscopio, appositamente lubrificato, viene inserito delicatamente nell’ano, e da lì viene fatto risalire nel retto, nel sigma, nel colon discendente, nel traverso e nell’ascendente, fino ad arrivare al cieco, eseguendo così una mappatura totale dell’intestino crasso.
Arrivato al cieco, il colonscopio viene delicatamente ritirato, eseguendo il percorso inverso e facendolo fuoriuscire dall’ano.
Generalmente, tutto questo processo dura circa 30-40 minuti, ma il tempo può variare in base a molti fattori, non per ultimo la presenza di eventuali lesioni da trattare durante la videoispezione.
La colonscopia è dolorosa?
Una delle domande che, solitamente, i pazienti si pongono prima di dover affrontare una colonscopia è quella dell’ipotetico fastidio e dolore che l’esame comporta.
La risposta in questi casi è: no, la colonscopia non è dolorosa, perché ormai si esegue quasi esclusivamente sotto sedazione.
L’esperienza non è quindi neppure percepita dal paziente, che viene destato dalla sedazione a diagnostica conclusa.
L’esame può essere anche svolto senza sedazione, ma è generalmente sconsigliato: la progressione dello strumento nel colon e l’insufflazione costante di aria attraverso il colonscopio per dilatare le pareti intestinali e permetterne la visione, può provocare dolori e crampi al paziente, che diventa quindi poco cooperativo.
La sedazione ha quindi il pregio di rendere confortevole l’esame, annullare le sensazioni spiacevoli e permettere al medico e allo staff di operare nelle migliori condizioni.
Solo nei casi in cui il paziente presenti controindicazioni alla sedazione (ad esempio, per un dato stato patologico o condizione fisica) si può ricorrere alla colonscopia da svegli, eventualmente avvalendosi di farmaci tranquillanti.
La preparazione alla colonscopia
Benché di fondamentale importanza per la prevenzione e l’intervento diretto su molte lesioni al colon, la colonscopia deve misurarsi con un problema intrinseco dell’analisi intestinale: il perenne stazionare di feci nel crasso.
I residui fecali, ovviamente sempre presenti in qualsiasi essere umano vivente, non permettono alla sonda di evidenziare con completezza le pareti intestinali, nascondendo parti che potrebbero invece essere fondamentali nella diagnosi generale.
Ecco perché, per un esame efficace, è necessario provvedere ad una pulizia profonda del colon prima dell’endoscopia.
La preparazione dell’esame è una procedura abbastanza lunga, piuttosto mal sopportata dai pazienti e che dimostra storicamente una bassissima compliance, in quanto giudicata fastidiosa ed imbarazzante.
Una buona percentuale di rifiuti a sottoporsi alla colonscopia sono infatti causati proprio dalla preparazione alla stessa che, tuttavia, non può essere eliminata.
Essenzialmente, l’obiettivo della preparazione è quello di svuotare il più possibile il colon dai residui delle feci, ‘pulendolo’ per mezzo di lassativi, un’apposita dieta e l'assunzione di grandi quantità di uno speciale liquido elettrolitico.
La preparazione alla colonscopia comincia solitamente quattro giorni prima dell’esame, in cui al paziente viene imposta una dieta particolare, con il divieto di mangiare frutta, verdura e altro tipo di fibre.
Il giorno prima dell’esame comincia la pulizia del colon, che si effettua con una dieta rigorosamente liquida, con l’assunzione di grandi quantità d’acqua e con specifici farmaci lassativi (Macrogol), a cui può essere associato un clistere finale.
Tutto ciò consente di rimuovere la materia solida dal colon, preparando quindi l’ambiente intestinale al passaggio della sonda del colonscopio.
Questa purtroppo necessaria preparazione, molto invasiva, lascia il paziente debilitato e spossato anche dopo la fine dell’esame, con un’alterazione della flora intestinale che può permanere anche per molte settimane.
Ciò è uno dei motivi per cui la colonscopia è un esame che non può essere ripetuto a breve distanza tra due sedute.
La colonscopia interventistica
Quando la colonscopia non ha solo carattere diagnostico ma, sempre per mezzo del colonscopio, arriva ad asportare polipi o piccole formazioni tumorali, si parla di colonscopia interventistica.
A differenza della colonscopia standard d’ispezione, la colonscopia interventistica è terapeutica, in quanto va a rimuovere chirurgicamente le lesioni sospette.
Il colonscopio è dotato di un canale operatorio nel cui introdurre specifiche pinze ed elettrobisturi, capaci di sezionare e cauterizzare polipi ed anche carcinomi (entro un certo limite di grandezza).
Ciò si dimostra molto utile per prevenire alla radice future neoplasie o, nel caso il tumore fosse già allo stato iniziale, per impedirne l’avanzamento.
Gli interventi in colonscopia non sono dolorosi per il paziente (la sensibilità interna del colon si arresta dopo pochi centimetri dall’ano) e non lasciano cicatrici visibili, garantendo inoltre una rapida guarigione senza particolari complicanze.
Quando le lesioni sospette non possono essere asportate, è possibile eseguire delle biopsie per la definizione istologica.
Le biopsie sono anche necessarie per una diagnosi istologica corretta delle patologie infiammatorie.
La colonscopia è pericolosa?
La colonscopia è un esame invasivo, ma molto sicuro.
Anche la polipectomia, se necessaria, è un intervento che ormai è eseguito di routine, in totale sicurezza.
V’è però un rischio, seppur davvero minimo, di perforazione o lacerazione delle pareti del colon: questa complicanza è molto rara (si stima un caso su mille), ma nel caso si prospetti, è poi necessario un intervento chirurgico per riparare la lesione.
Come tutti gli interventi sotto sedazione e con una certa invasività, anche la morte non può escludersi del tutto dalle possibili complicanze, sebbene sia un evento estremamente raro.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- La colonscopia è un esame completo di tutto l'intestino crasso, dal retto al cieco, per mezzo di una sonda ottica guidata dall'operatore medico;
- La colonscopia è un esame fondamentale per diagnosticare e prevenire precocemente i tumori del colon allo stato iniziale;
- La colonscopia può essere prescritta per diagnosticare ogni patologia (infiammatoria, infettiva o neoplasica) del colon, ed è insostituibile per appurare la presenza di lesioni pre-tumorali o lacerazioni ulcerose nelle pareti del colon;
- La colonscopia è un esame invasivo, che necessita di accurata preparazione e, in quasi tutti i casi, sedazione;
- La colonscopia non è solo un esame diagnostico, ma anche terapeutico: durante il processo possono essere asportati con rapidità e successo polipi e anche tumori del colon allo stato iniziale;
- La colonscopia è di solito prescritta in caso di paziente over 50 anni d'età con analisi positiva alla ricerca del sangue occulto nelle feci
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.