Il sanguinamento dopo l’evacuazione
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Attilio Nicastro - MioDottore.it
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- Cosa si intende per ‘sanguinamento anale’?
- Da cosa è causato il sanguinamento anale dopo l’evacuazione?
- Perché le emorroidi sanguinano dopo l’evacuazione?
- Il sanguinamento anale può essere indice di un cancro al colon o al retto?
- Una fistola anale può sanguinare?
- Una forte colite può dar origine al sanguinamento dall’ano?
- Cos’è il sangue occulto nelle feci?
- Cosa devo fare se scopro di perdere sangue dall’ano?
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Notare delle perdite di sangue dopo la defecazione, sia tramite gocce che escono dall’ano oppure striature sulle feci o sulla carta igienica, è un evento che mette solitamente grandissima agitazione nel paziente.
Tuttavia, non sempre è sinonimo di grave patologia: è certamente un segnale d’allarme, le cui cause possono però essere molteplici.
Bisogna quindi rimanere calmi, informarsi adeguatamente e poi effettuare una visita specialistica dal medico.
Se vuoi saperne di più sul sanguinamento anale, continua a leggere questa pagina di approfondimento.
Cosa si intende per ‘sanguinamento anale’?
Il sanguinamento anale è la fuoriuscita di sangue dall’ano.
La perdita ematica può essere di qualche goccia, copiosa oppure può manifestarsi sulle feci, sotto forma di striatura.
La presenza di sangue si manifesta solitamente dopo la defecazione, ma in alcuni casi - e in alcune patologie - le perdite possono verificarsi anche durante la giornata o durante il sonno.
Com’è ovvio supporre, la perdita di sangue è sintomo di una lesione dell’ano, del retto o del colon.
L’eziologia della lesione è pertanto imprescindibile per capirne la natura e gli interventi necessari per curarla o trattarla.
Da cosa è causato il sanguinamento anale dopo l’evacuazione?
Se le perdite ematiche si manifestano dopo l’atto della defecazione, il sintomo può essere indice di una lesione nella zona ano-rettale.
Ci sono molte patologie che possono far sanguinare l’ano dopo l’espulsione delle feci, tra cui (le più comuni) sono le emorroidi patologiche.
Le emorroidi patologiche, comunque, non sono l’unica causa della perdita di sangue dopo l’evacuazione: le ipotesi diagnostiche possono variare, a seconda del tipo di sanguinamento.
Sempre ipotizzando, possiamo stabilire le seguenti sintomatologie:
- Sangue di color rosso vivo, che ‘gocciola’
Il sanguinamento è di color rosso vivo, e si presenta alla fine della defecazione.
Più o meno copioso, fa cadere gocce di sangue direttamente sulla tazza.
Il volume delle feci appare nella norma.
In questo caso, si tratta molto probabilmente di emorroidi infiammate e/o ingrossate.
Anche diverticoli infiammati (diverticolite) possono causare sanguinamento rosso vivo; - Sangue di color rosso vivo, accompagnato a forte dolore (bruciore)
Se il gocciolamento, di color rosso vivo, è accompagnato a forte sensazione di bruciore dopo l’evacuazione (che permane anche per alcune ore dopo l’atto), è ipotizzabile la presenza di un’ulcera ano-rettale, ovverosia una ragade; - Sangue che rimane sulla carta igienica
Il sangue è presente solo sulla carta igienica, e le feci emesse sono normoformate.
Non è presente dolore, e ci si accorge della perdita solo se si osserva la carta igienica con cui ci si è puliti.
In questo caso, è probabile che si sia in presenza di una piccola infiammazione emorroidaria; - Sangue sulle feci
Il sangue è presente in forma di striature sulle feci, più o meno marcate.
Generalmente è sintomo di una patologia emorroidale o di una lesione al canale anale, ma può essere anche causato da infiammazioni o patologie ben peggiori all’ultimo tratto dell’intestino (ad esempio, il cancro del retto); - Sangue rosso scuro nelle feci
Il sangue è presente dentro le feci (e non solo in superficie), ed è di colore rosso scuro, denso.
Può essere sintomo di un’emorragia nel colon, causata da svariate patologie quali diverticolite, polipi di una certa entità , carcinomi, lesioni vascolari o patologie infiammatorie (ad esempio, la malattia di Crohn, rettocolite ulcerosa); - Sangue coagulato (nero)
Se il sangue risulta ormai coagulato, scuro e quasi solido, è ipotizzabile una patologia intestinale di una certa gravità (diverticolite, carcinomi, ecc.).
È una situazione di pericolo, che in molti casi impone il ricovero del paziente; - Sangue con muco e scariche diarroiche
Se il sangue è misto a molto muco, in presenza di forte diarrea, è presumibile che si sia in presenza di un’infiammazione intestinale aspecifica oppure (se la situazione si ripete regolarmente) di una malattia infiammatoria cronica.
Patologie che provocano violenti e ripetuti attacchi di diarrea di origine non infettiva sono la sindrome del colon irritabile, la celiachia, la rettocolite ulcerosa, la malattia di Crohn; - Sangue rosso vivo copioso e in assenza di feci
Sangue copioso, rosso vivo e che si presenta anche senza l’emissione di feci indica un’emorragia diverticolare oppure vascolare.
Il paziente andrebbe ricoverato d’urgenza
Come ben si evince, la sintomatologia del sanguinamento dall’ano è talmente vasta che altrettanto vaste sono le cause scatenanti, alcune totalmente benigne (come ragadi ed emorroidi) ed alcune invece più serie, come ad esempio i carcinomi o le malattie infiammatorie.
Quando si sperimenta un episodio di sanguinamento anale, è quindi opportuno rimanere calmi, non provvedere a rimedi ‘fai-da-te’ ma anzi, prenotare subito una visita specialistica colonproctologica.
Perché le emorroidi sanguinano dopo l’evacuazione?
Prolasso emorroidale
Prima di ogni cosa: le emorroidi non sanguinano.
Quelle che sanguinano sono le emorroidi patologiche, cioè le emorroidi infiammate, lesionate o ingrossante in maniera anormale.
Le emorroidi sono dei cuscinetti atero-venosi (dei plessi) che avvolgono tutto il canale anale.
Il loro compito principale è vascolarizzare tutta la zona anale contribuendo, in minima parte, al mantenimento della contenenza fecale.
I plessi emorroidali sono sia interni che esterni, ed in condizioni di normalità la loro presenza non è avvertita dal paziente.
Può capitare però che, per via di cause meccaniche od infiammatorie, le emorroidi si gonfino più del dovuto, oppure si arrossino o addirittura si lesionino.
Quando la pressione intraddominale è particolarmente elevata (come avviene ad esempio nei pazienti affetti da stipsi cronica), o quando le feci emesse sono troppo dure, le emorroidi possono gonfiarsi e protendere verso l’uscita dell’ano, dando origine alla patologia emorroidale.
A volte, per cause esterne (come ad esempio, un violento attacco diarroico) le emorroidi s’infiammano.
Emorroidi infiammate od ingrossate abnormemente sono più soggette a lacerarsi al passaggio delle feci, specie se queste sono particolarmente dure: da qui, il noto sanguinamento che accompagna spesso le emorroidi patologiche.
Sia il prolasso che l’infiammazione emorroidale possono essere acuti oppure cronici.
Situazioni di cronicità sono spesso indice di un problema scatenante (ad esempio, la stipsi) mai trattato e mai risolto, di cui le emorroidi sono solo una naturale conseguenza.
Solitamente, il sanguinamento dovuto alle emorroidi non rappresenta un problema: le perdite sono troppo modeste per causare uno squilibrio nel paziente, ma tuttavia emorroidi costantemente sanguinanti possono portare all'anemia.
Il sangue causato dal prolasso emorroidale è solitamente di color rosso vivo, e può presentarsi come semplice striatura su carta o feci, oppure come vero e proprio gocciolamento dopo l’evacuazione.
Se, oltre al sanguinamento e al leggero bruciore è presente anche dolore acuto, che permane anche dopo l’evacuazione, alle emorroidi patologiche potrebbe essere associata una ragade anale, oppure un trombo vascolare.
Il sanguinamento anale può essere indice di un cancro al colon o al retto?
Generalmente, il cancro al colon è (purtroppo) asintomatico, almeno nelle prime fasi.
La perdita di sangue rosso vivo dall’ano si manifesta di solito quando la patologia à già molto progredita, e spesso si accompagna anche ad altri sintomi, quali il tenesmo (la sensazione di non aver completamente defecato), dolore perianale e/o pelvico e costante alterazione dell’alvo.
Detto ciò, il sanguinamento può comunque essere un sintomo di carcinoma al colon-retto, e perciò non deve mai essere sottovalutato.
La presenza di sangue nelle feci, specie nei soggetti che hanno già compiuto i 50 anni d’età , dovrebbe essere sempre indagata con scrupolo, poiché possibile sintomo di patologie tumorali.
Una fistola anale può sanguinare?
Una fistola vaginale
Di norma, una delle lesioni che possono dare origine al sanguinamento è la ragade, ossia l’ulcerazione della mucosa ano-rettale.
La fistola è la manifestazione esterno di un processo infiammatorio purulento, che da ben altri sintomi quali febbre, intenso dolore e secrezioni costanti di pus.
Una forte colite può dar origine al sanguinamento dall’ano?
Sì, una forte crisi diarroica, accompagnata da violente e ripetute scariche, può dar luogo ad infiammazione della mucosa ano-rettale, e quindi conseguente lesione e sanguinamento.
Non a caso, alcune patologie che comportano frequenti attacchi diarroici (come ad esempio la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn) possono comportare sanguinamenti durante e dopo le evacuazioni.
Ancora, i pazienti affetti da sindrome del colon irritabile, con la nota sintomatologia diarroica che si manifesta accanto a periodi di remissione, può comportare violenti episodi di diarrea, che possono infiammare il retto ed il colon, facendolo sanguinare.
Un sanguinamento dovuto a crisi diarroiche può comunque capitare anche a persone generalmente sane, che sono state infettate però da parassiti o batteri intestinali, sperimentando così forti attacchi di diarrea.
Cos’è il sangue occulto nelle feci?
Il sangue occulto nelle feci è la presenza di piccole quantità di sangue nelle feci, invisibile ad occhio nudo.
Può essere sintomo del sanguinamento di un polipo intestinale, oppure da patologie del tratto digestivo alto.
Nel caso l’esame dia risultato positivo, generalmente al paziente è prescritta una colonscopia e di una gastroscopia per indagare sulle cause della presenza di sangue occulto nelle feci.
Cosa devo fare se scopro di perdere sangue dall’ano?
Per prima cosa, rimani calmo.
La maggioranza dei sanguinamenti anali è dovuta a patologie benigne, come le emorroidi patologiche.
La scoperta di sangue sulla carta igienica, nelle feci oppure che gocciola sulla tazza è un’esperienza che mette autentico panico nel paziente, ma non è detto che sia dipesa necessariamente da una patologia tumorale.
Se sperimenti delle perdite di sangue dopo aver evacuato, oppure anche senza evacuazione, c’è solo una cosa sensata che puoi fare: prenotare una visita proctologica specialistica.
Non devi né sottostimare il problema e né ingigantirlo senza ragion veduta: solo una visita medica può darti una risposta seria e chiara, quindi non indugiare e prenota una visita specialistica.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- Il sanguinamento dall'ano indica sempre una lesione nel canale anale, in quello rettale oppure in altre parti del tubo gastrointestinale;
- Le emorroidi patologiche, facili ad irritarsi ed infiammarsi, sono tra le cause più comuni del sanguinamento anale;
- Anche una ragade, ossia un'ulcera del canale anale, può provocare sanguinamento subito dopo l'evacuazione;
- Alcune patologie infiammatorie autoimmuni, come ad esempio la retto-colite ulcerosa o la malattia di Crohn, provocano uno stato infiammativo perenne della mucosa intestinale, che può dare origine a sanguinamento;
- La diverticolite, ossia l'infiammazione o l'infezione di uno o più diverticoli, può dare origine a sanguinamento anale;
- Il sanguinamento visibile dovuto ad un tumore del colon-retto in genere si manifesta quando la stadiazione della malattia è già a livelli avanzati;
- Piccole perdite ematiche dovute alle emorroidi patologiche infiammate non sono generalmente pericolose per la salute;
- Forti e continue scariche diarroiche acute possono irritare e lacerare la mucosa intestinale, causando sanguinamento anale
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.