Strane verruche attorno all’ano
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Attilio Nicastro - MioDottore.it
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Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.
- Cosa sono i condilomi anali?
- I condilomi dell’ano sono verruche?
- I condilomi dell’ano possono verificarsi dopo il contatto con asciugamani o accappatoi infetti?
- Come si presentano i condilomi anali?
- Che sintomi danno i condilomi anali?
- Perché i condilomi anali sono considerati pericolosi?
- Come si effettua la diagnosi dei condilomi anali?
- Quali sono le terapie per curare i condilomi?
- Come si possono prevenire i condilomi anali?
- Cosa fare se si sospetta di essere affetti da condilomi anali?
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I condilomi anali sono le più comuni lesioni trasmesse sessualmente, o comunque per contatto fisico diretto con materiale infetto.
È importante conoscerli, sapere il perché si sviluppano e come prevenirli, datosi che sono lesioni considerate pre-tumorali, ovverosia che possono - in certe condizioni - tramutarsi in una neoplasia.
Leggi questa pagina informativa per saperne di più sull’argomento e, nel caso ne avessi il bisogno, prendere importanti appunti per una visita medica di controllo.
Cosa sono i condilomi anali?
I condilomi anali sono il picco della risposta immunitaria del nostro corpo all’infezione del virus del papilloma umano (HPV), un agente infettivo della famiglia Papillomaviridae curiosamente patogeno solo per l’essere umano.
Solitamente, in una persona sana, non fumatrice e non immunodepressa, l’infezione da HPV non provoca nessun sintomo e si risolve da sola spontaneamente, tanto che il soggetto ospite del virus non si accorge neppure di essere infetto.
Il discorso cambia quando invece il virus trova un soggetto indebolito: in quel caso, l’infezione si può propagare velocemente, degenerando in neo-formazioni carnose, dal tipico aspetto ‘a cresta di gallo’.
Il Papillomavirus è un tipico esempio di microorganismo virale opportunista: attacca prevalentemente quando il sistema immunitario è debilitato o comunque indebolito, e in quei casi può dar luogo a una diffusa infezione locale, di cui le lesioni condilomatose sono la manifestazione estetica evidente.
I condilomi dell’ano sono verruche?
I condilomi possono anche essere chiamati verruche, o per essere più specifici verruche ano-genitali.
Benché essenzialmente lo stesso genere di infezione da HPV, solitamente si tende a chiamare ‘verruca’ una lesione sviluppatasi in parti del corpo che non sono quelle ano-genitali: per quest’ultime, il termine ‘condiloma’ è più specifico ed utilizzato.
I condilomi dell’ano possono verificarsi dopo il contatto con asciugamani o accappatoi infetti?
La diffusione del virus HPV avviene tramite contatto diretto: il virus si propaga penetrando nella pelle o nella mucosa, anche con cariche virali minime.
Data la posizione particolare dell’ano e della zona perianale, solitamente il virus infetta l’ospite durante i rapporti sessuali (basta anche un semplice contatto con una parte infetta, e non necessariamente la penetrazione anale), ma il contatto con asciugamani, accappatoi od anche sanitari non adeguatamente sterilizzati può causare l’infezione.
C’è da considerare poi l’alta percentuale di auto-inoculazione del virus, cioè l’infezione contratta (spesso inconsapevolmente) dal paziente stesso, toccandosi in parti infette e portando quindi il virus in altre parti del corpo, tra cui anche l’ano e la zona perianale.
Come si presentano i condilomi anali?
Le lesioni condilomatose appaiono come neo-formazioni carnose, dai contorni frastagliati, con la tipica forma ‘a cresta di gallo’.
Hanno la caratteristica di crescere molto facilmente, ed anche piccole verruche possono ingigantirsi in breve tempo, spesso infettando anche zone adiacenti.
Il colore varia dal bruno al biancastro, e si possono sviluppare ovunque nella zona anale o perianale, spesso invadendo anche il canale anale fino alla giunzione col retto.
Alcune volte, piuttosto che la forma ‘a cresta di gallo’, le verruche anali si presentano piatte, di colore bruno-rosato.
Che sintomi danno i condilomi anali?
Generalmente, le verruche non danno nessun sintomo e, complice anche la posizione poco agevole alla vista, quando presenti nell’ano o nel canale anale non sono neppure percepite dal paziente, che se ne accorge spesso o durante le quotidiane pulizie intime, oppure perché gli sono state fatte notare dal partner durante l’atto sessuale.
In qualche caso, comunque, la presenza di condilomi nella zona del canale anale o perianale può provocare un eccesso di muco (frutto della risposta della mucosa all’infezione), con relativa dermatite.
In questo caso, il paziente sperimenta bruciore, prurito e perdita costante di muco, che macchia gli indumenti intimi.
Perché i condilomi anali sono considerati pericolosi?
Di per sé, l’infezione da Papillomavirus non è mortale, e per la grande maggioranza dei casi risulta asintomatica.
Il problema è nella degenerazione cellulare della pelle e della mucosa attaccata da un gran numero di unità virali che, in condizioni di sofferenza del sistema immunitario, da origine ai condilomi.
Il nostro sistema immunitario tenta di ‘spingere’ la grande quantità di carica virale verso l’esterno del corpo (la pelle), cercando di isolarla dal resto proprio grazie alla formazione delle verruche.
Purtroppo, le cellule dei condilomi sono di fatto equiparabili a neo-formazioni benigne: a seconda della tipizzazione del virus, le lesioni hanno più o meno probabilità di tramutarsi poi in cellule tumorali maligne.
Questo di solito accade con certe tipologie specifiche del virus HPV (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68), mentre è molti basso con altre tipizzazioni (6, 11, 42, 43, 44).
Un condiloma causato da un tipo di virus ad alto rischio può metterci anni per sviliupparsi in un tumore maligno: quando il virus oncologico invade la cellula, la forza a produrre le proteine E6 e E7, inibendo la produzione della proteina P53 e la proteina del retinoblastoma, essenziali per prevenire divisioni cellulari degeneri ed incontrollate.
Da ciò, il rischio di sviluppare un tumore maligno partendo da una verruca benigna.
Come si effettua la diagnosi dei condilomi anali?
La diagnosi dei condilomi anali è relativamente semplice ad un occhio esperto.
Le lesioni condilomatose sono facilmente distinguibili con l’esame clinico, a cui può essere accoppiato, se suggerito dal medico, l’esame molecolare (il test del HPV).
Per valutare l’eventuale presenza di condilomi anche nel canale anale, è sufficiente eseguire un’anoscopia o, più efficacemente, una Videoproctoscopia Digitale.
Nel caso che il medico sospetti una situazione di immunodeficienza acquisita, può essere utile ricorrere anche al test dell’HIV.
Quali sono le terapie per curare i condilomi?
L’infezione da HPV, come qualsiasi altra infezione virale, è di difficile trattamento.
Principalmente, il virus viene eradicato dal sistema immunitario in più o meno tempo, anche se recentemente sono stati sperimentati farmaci antivirali specifici, i cui effetti debbono ancora essere ben analizzati.
Nella maggior parte dei casi, comunque, il Papillomavirus viene debellato dal sistema immunitario dell’ospite, che rimane asintomatico.
Per i condilomi invece, esistono differenti trattamenti di eradicazione.
In via generale, esistono trattamenti farmacologici, a base di pomate e creme specifiche capaci di distruggere le cellule infette, oppure trattamenti chirurgici (laser, elettrobisturi, lama fredda, ecc.) che hanno come scopo la rimozione tout-court delle lesioni.
Anche trattamenti medici ambulatoriali, come ad esempio l’azototerapia, possono essere valutati per debellare le lesioni condilomatose.
Nel caso di condilomi presenti in profondità nel canale anale, di solito l’intervento chirurgico in anestesia generale è la soluzione preferita, in quanto considerata radicale.
Condilomi diffusi nella parte perianale possono, su indicazione e valutazione del medico, essere eliminati anche con un trattamento mini-invasivo a livello ambulatoriale.
Qualsiasi sia il trattamento scelto, esiste sempre una certa percentuale di possibilità di recidiva delle verruche: anche minime quantità di virus rimaste nelle cellule e non asportate possono far continuare l’infezione, degenerando in nuovi condilomi.
Sebbene l’asportazione delle verruche diminuisca considerevolmente la carica virale, in ultima analisi è sempre il sistema immunitario che, alla lunga, deve eradicare l’infezione dall’organismo.
Come si possono prevenire i condilomi anali?
Il virus HPV si diffonde attraverso il contatto fisico diretto, quindi viene ottimamente veicolato dai rapporti sessuali, che costituiscono il mezzo principale per le infezioni.
Anche l’uso del profilattico, sebbene contribuisca ad abbassare il rischio di contagio, non garantisce la piena sicurezza contro le infezioni da Papillomavirus.
La prevenzione quindi si basa sull’astinenza, oppure sulla scelta di rapporti con partner fissi e non promiscui.
Da alcuni anni è disponibile, sia per uomini che per donne, un vaccino specifico per l’HPV.
La vaccinazione, che andrebbe somministrata prima dell’inizio della pubertà, copre efficacemente una grande quantità di tipi di Papillomavirus, dando una protezione sicura e duratura.
Cosa fare se si sospetta di essere affetti da condilomi anali?
Se si ha il sospetto di essere stati infettati dal virus HPV, per prima cosa è bene sospendere immediatamente i rapporti sessuali.
Questo, per non correre il rischio di propagare l’infezione ad altri soggetti.
In seconda battuta, è necessario prenotare immediatamente una visita specialistica, da un medico proctologo o, in alternativa, da un medico dermatologo.
Solo una visita specialistica può confutare o meno qualsiasi sospetto: alcune lesioni non infettive (come corni cutanei, oppure semplici marische) possono facilmente essere scambiate per condilomi da un occhio non esperto.
Mentre si attende la visita medica, è poi opportuno evitare il contatto diretto delle mani con l’ano e la superficie perianale: questo per evitare l’eventuale auto-inoculazione del virus in altre zone del corpo.
Sempre in ottica di profilassi, è bene usare asciugamani separati per le quotidiane operazioni di pulizia, da non mischiare con altri che invece sono destinati ad asciugare i genitali.
La raccomandazione fondamentale, che vale per ogni genere di situazione, comunque rimane quella di non tentare cure ‘fai-da-te’, e non applicare mai nessun medicamento o farmaco sui presunti condilomi senza la previa approvazione da parte di un medico specialista.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- I condilomi anali sono delle lesioni tumorali benigne causate dall'infezione incontrollata del virus del papilloma umano (HPV);
- Il virus del papilloma si propaga per contatto diretto di pelle e mucosa infetta oppure tramite contatto con indumenti o oggetti infetti;
- Il virusl del papilloma umano è un virus opportunistico e, nella maggioranza degli ospiti, asintomatico;
- Un sistema immunitario forte ed in buona salute riesce solitamente a contenere e sconfiggere l'infezione in breve tempo e senza sintomi visibili;
- I condilomi anali si sviluppano esclusivamente quando il sistema immunitario, per carenze croniche od occasionali, non riesce a contenere l'infezione da HPV;
- Lo sviluppo delle verruche è il tentativo di difesa del corpo, che tenta di confinare e 'spingere' il virus del papilloma umano all'esterno;
- Esiste un efficace vaccino che dona l'immunità a vita contro il virus HPV;
- Alcuni tipi di virus HPV hanno un grande rischio di sviliuppare lesione cancerose, altri molto meno;
- Qualsiasi condiloma, a prescindere dalla sua tipizzazione, deve essere prontamente trattato per impedire l'auto-inoculazione da parte del paziente, che accade di sovente;
- Ci sono svariati metodi di eradicazione dei condilomi anali, alcuni ambulatoriali e alcuni, più radicali, da praticarsi in sedazione profonda
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.