La Colonscopia Virtuale
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Attilio Nicastro - MioDottore.it
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- Cos’è la Colonscopia Virtuale?
- Quando è prescritta la Colonscopia Virtuale?
- Come si esegue la Colonscopia Virtuale?
- La Colonscopia Virtuale può essere interventistica?
- Ci sono differenze tra i risultati della colonscopia ottica e della Colonscopia Virtuale?
- La Colonscopia Virtuale è pericolosa?
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Negli ultimi anni, grazie al progredire della tecnica TAC e all'utilizzo di software di interpolazione sempre più sofisticati, è possibile mappare in maniera molto precisa quasi ogni parte del corpo umano, instestino incluso.
La Colonscopia Virtuale è quella tecnica radiologica non invasiva in grado di ricostruire per intero tutto il modello 3D dell'intestino crasso, fornendo ai medici un eccezionale strumento diagnostico e, al contempo, salvaguardando il paziente dai noti fastidi dell'invasivo esame videocolonscopico tradizionale.
Per conoscere nel dettaglio tutti i vantaggi della Colonscopia Virtuale, nonché capire quando e per quali patologie può essere prescritta, continua a leggere questa pagina.
Cos’è la Colonscopia Virtuale?
La Colonscopia Virtuale è un esame alternativo alla colonscopia tradizionale.
Permette di analizzare l’intestino e la sua parete grazie ad una scansione in tomografia computerizzata (TC o TAC).
Le immagini ottenute dalla scansione tomografica a raggi X sono poi ricostruite al computer (imaging), tramite un apposito software, che consente di ottenere un modello 3D estremamente preciso.
La differenza principale della Colonscopia Virtuale con la sua controparte standard è la modalità di scansione: la Colonscopia Virtuale non necessita dell’inserimento della sonda per tutta la lunghezza del colon, ma mira a costruire un film virtuale in 3D, su modello preciso dell’intestino del paziente.
La precisione della scansione TAC odierna, unita ai moderni software di imaging, consente di ottenere eccezionali risultati, praticamente sovrapponibili a quelli ottenuti con una colonscopia tradizionale.
Quando è prescritta la Colonscopia Virtuale?
La Colonscopia Virtuale è prescritta come esame di screening per completare lo studio dell’intestino, quando una bassa compliance del paziente non consente di eseguire una colonscopia tradizionale oppure quando, per una particolare patologia (si pensi alla stenosi intestinale) non è possibile ispezionare tutto il colon con il colonscopio.
Ricostruzione in 3D del colon, in cui si evince la presenza di diverticolosi
Data la sua bassa invasività rispetto alla colonscopia tradizionale, la Colonscopia Virtuale è un esame diagnostico spesso indicato nello screening per tutti i soggetti oltre i 50 anni d’età, con storie di familiarità di cancro del colon o pazienti che già hanno subito in passato una polipectomia, e per cui siano necessari ulteriori approfondimenti o follow-up.
In generale, la Colonscopia Virtuale può essere prescritta per:
- Screening over 50;
- Presenza di sangue nelle feci;
- Sospetto di tumore del colon;
- Sospetto di diverticoli del colon;
- Diarrea cronica
- Stipsi cronica
La Colonscopia Virtuale è una metodica diagnostica che utilizza i raggi X a scansione tomografica, e quindi non risente di eventuali ostacoli meccanici all’interno del colon, come ad esempio neoformazioni occlusive o subocclusive.
Questa sua particolare utilità la rende particolarmente adatta nei casi in cui sia difficile eseguire una colonscopia completa su pazienti che presentano ad esempio malformazioni (congenite od acquisite) del tubo intestinale.
Come si esegue la Colonscopia Virtuale?
La Colonscopia Virtuale prevede una preparazione pre-esame similare a quella della colonscopia tradizionale, in quanto la presenza di eventuali residui fecali, solidi o liquidi, non permettono una buona definizione dell’esame.
Circa tre ore prima dell’esame, al paziente viene somministrato (solitamente oralmente) un mezzo di contrasto contenente iodio.
In genere la somministrazione orale è ben sopportata per tutti i pazienti, ma per lo studio acurato della parete intestinale e delle eventuali lesioni in essa presente il contrasto iodato è iniettato per via endovenosa.
L’esame inizia con l’insufflazione, per via anale, di anidride carbonica nell’ampolla rettale, attraverso un piccolo sondino.
Tale gas serve a distendere le pareti del colon in tutto il suo percorso.
Solitamente vengono effettuate due scansioni, in posizione prona e supina.
Le immagini ‘a strati’ (tipiche della tomografia) vengono poi interpolate grazie ad un software, fino ad ottenere il risultato finale di una copia esatta, in 3D, dell’intestino del paziente.
L’esame non è doloroso per il paziente, che può rimanere sveglio e cosciente, senza bisogno di sedazione o senza ricorrere all’uso di tranquillanti.
L’unica, leggera, sensazione di fastidio può essere avvertita al momento dell’insufflazione dell’anidride carbonica nell’intestino, ma è facilmente superabile grazie alla somministrazione di un miorilassante, utile anche a diminuire la tensione addominale.
La Colonscopia Virtuale può essere interventistica?
A differenza della videocolonscopia tradizionale, la Colonscopia Virtuale non è terapeutica.
Non può quindi rimuovere polipi o piccoli tumori, né può eseguire biopsie.
Ciò la rende inadatta quando il medico sospetta la presenza di polipi nell'intestino: in quel caso, è meglio preferire la coloscopia tradizionale.
Ci sono differenze tra i risultati della colonscopia ottica e della Colonscopia Virtuale?
Sin dal periodo della sua introduzione sul mercato (il 1997), la Colonscopia Virtuale è stata costantemente perfezionata.
Dopo oltre vent’anni di sperimentazione e migliorie di scanner a raggi X e (soprattutto) software di imaging, ora la Colonscopia Virtuale ha raggiunto eccellenti livelli di precisione.
Il modello 3D prodotto da un moderno scanner TAC per la colonscopia è paragonabile alle immagini riprese dalla sonda ottica di una colonscopia tradizionale: anche i più piccoli dettagli sono perfettamente visibili, e la risoluzione di scansione è così elevata che il medico può ispezionare con grande sensibilità tutto il modello video, alla ricerca di lesioni anche millimetriche.
Allo stato attuale della tecnologia, un tomografo computerizzato di altra qualità può scansionare fino a 640 file di detettori: ciò permette di avere immagini di altissima risoluzione, con particolari molto precisi.
La Colonscopia Virtuale così è diventata un grande supporto di screening che non sostituisce ma affianca la colonscopia ottica, e può sollevare il paziente da un esame molto invasivo soprattutto quando è necessario eseguire follow-up con bassa compliance.
La Colonscopia Virtuale è pericolosa?
Al contrario della colonscopia tradizionale, la Colonscopia Virtuale non prevede l’inserimento del colonscopio nell’intestino, ma solo di un piccolissimo sondino esclusivamente nel retto (utile solo ad insufflare gas).
Non vi sono altri shock meccanici, ed il colon non è invaso da nessun altro tipo di strumento.
Non si rischia quindi la lacerazione delle pareti intestinali, cosa che - sebbene molto rara - è comunque possibile nella colonscopia tradizionale.
D’altro canto, la Colonscopia Virtuale è un esame radiologico: uno scanner a raggi X esegue la scansione del ventre e dell’addome, esponendo il paziente a radiazioni ionizzanti.
La dose di radiazioni assorbita comunque è bassa: circa 4 mSv (milliSievert), che è poco più del valore medio di esposizione di un essere umano che vive in città al fondo di radioattività naturale terrestre in un anno.
Un valore che sarebbe meglio non prendere tutto insieme in poco tempo, ovviamente, ma che è comunque sopportabile dal nostro organismo, capace di può rigenerarsi entro certi limiti.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- La Colonscopia Virtuale è un esame completo ma non invasivo di tutto l'intestino crasso, sviluppato per immagini e con tecnologia TAC;
- A differenza della videocolonscopia tradizionale, la Colonscopia Virtuale non è interventistica, e si limita a ricostruire, virtualmente, un modello esatto del colon in tre dimensioni;
- I nuovi scanner radiografici, uniti ai moderni software di interpolazione d'immagine, consentono di ottenere modelli 3D del colon precisi ed affidabili, paragonabili, per dettaglio, alle immagini ottenute dalla colonscopia tradizionale;
- La preparazione pre-esame della Colonscopia Virtuale è molto più tollerabile per il paziente di quella della colonscopia classica;
- La Colonscopia Virtuale è un esame radiografico, e sottopone il paziente a un'inevitabile dose di raggi X
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.