I condilomi anali
Fallo comodamente con MioDottore.it
Attilio Nicastro - MioDottore.it
ATTENZIONE
La pagina che stai per leggere può contenere immagini mediche e diagnostiche di patologie e terapie, che potrebbero essere non adatte ad un pubblico particolarmente sensibile.
NOTA BENE
Il contenuto di questa pagina NON È stato generato da un software di Intelligenza Artificiale generativa.
Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.
06.65.97.51.88
Oppure contatta il Dott. Nicastro ora!
Scrivi ora
Lesioni che si manifestano nell’ano o nella zona perianale, spesso totalmente asintomatiche, dalla strana forma di ‘cresta di gallo’.
Spesso trascurate, sono in realtà il campanello d’allarme di un qualcosa di molto più serio: l’infezione da Papillomavirus.
I condilomi anali sono una patologia tumorale benigna, che però deve essere prontamente affrontata e risolta.
Leggi questa pagina d’approfondimento per scoprire da cosa originano i condilomi anali, come si manifestano e come si possono trattare.
Cosa sono i condilomi anali
I condilomi anali sono delle lesioni tumorali benigne, causate dall’infezione del Papilloma Virus Umano (HPV).
L’HPV è un virus nudo, senza pericapside, conosciuto sinora in 120 tipi, divisi in 16 gruppi.
È un tipico virus opportunistico: predilige attaccare l’organismo umano quando questi è debilitato oppure depresso, sfruttando l’abbassamento delle difese immunitarie.
Si trasmette per contatto diretto, quindi pelle-pelle o mucosa-mucosa, e i rapporti sessuali sono la via privilegiata (sebbene non unica).
In una persona in salute, il virus non causa alcuna alterazione e l’infezione si risolve da sola, in maniera asintomatica.
Quando invece il virus trova un ambiente immunodepresso, l’infezione si può propagare in maniera incontrollata, ed i condilomi sono il risultato finale dell’infestazione.
Si presentano come lesioni dalla tipica forma frastagliata, ‘a cresta di gallo’, arborescenti, di dimensione variabile.
Tendono a crescere in maniera repentina ed incontrollata, espandendosi tanto più rapidamente quanto più è debilitato l’organismo.
La loro formazione tramite protuberanze è la risposta immunitaria al virus HPV, che il sistema di difesa dell’organismo tende a respingere e concentrare verso l’esterno, ossia la pelle.
In quanto lesioni considerate pre-cancerose, i condilomi devono essere sempre trattati quanto più velocemente possibile.
Sebbene il rischio oncologico sia statisticamente raro, i ceppi 16 e 18 del virus presentano una più marcata capacità di trasformarsi in tumori maligni.
La degenerazione tumorale è causata dalla lunga persistenza della lesione che, cronicizzata, ha più probabilità di replicarsi ed iniziare così l’evoluzione neoplasica.
Le cause dei condilomi anali
Le formazioni condilomatose sono causate dallo stadio finale dell’infezione del virus del papilloma umano.
Il virus HPV, di natura opportunistica, attacca prevalentemente soggetti immunodepressi.
La maggiore frequenza si registra nei soggetti affetti da Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS), con picchi di manifestazione patologica variabili dal 60% all’80% dei casi, ma può manifestarsi in qualsiasi soggetto immunodepresso senza distinzioni di sesso o età.
Il virus si trasmette col contatto diretto tra pelle o mucosa infetta, quindi è una tipica patologia sessualmente trasmissibile.
Può colpire qualsiasi parte del corpo causando le verruche comuni, mentre quando colpisce genitali o zona anale o perianale si parla più comunemente di condilomi.
L’infezione da HPV è nella maggior parte dei casi asintomatica: in un soggetto non fumatore ed in buona salute, il sistema immunitario riesce senza sforzo a debellare il virus, che quindi non viene neppure avvertito dal malato.
Si stima che, mediamente, il 75% della popolazione mondiale entri in contatto col virus almeno una volta durante la sua vita, con il picco d’infezione che riguarda i giovani adulti tra i 20 ed i 35 anni.
Datosi che è un virus che si trasmette principalmente per via sessuale, i bambini od i ragazzi ancora non sessualmente maturi ne sono di rado affetti, sebbene l’infezione possa propagarsi anche per contatto con superfici contaminate come bagni pubblici non igienizzati, asciugamani, indumenti, ecc.
I condilomi anali, cioè localizzati nell’ano o nella zona perianale, possono essere il risultato di un rapporto sessuale non protetto: per questo la loro propagazione è maggiore in determinate fasce sociali, come ad esempio gli omosessuali.
La sintomatologia dei condilomi anali
Gran parte delle infezioni da HPV sono asintomatiche: il virus viene efficacemente controllato dal sistema immunitario, e successivamente sconfitto.
I condilomi si manifestano solamente quando l’infezione è incontrollata, spesso per debilitazioni immunitarie.
In quel caso, le lesioni si presentano come formazioni frastagliante, a volte piatte e a volte accuminate, con la tipica forma ‘a cresta di gallo’.
Possono infestare sia la zona perianale e sia l’ano o il canale anale, arrivando anche fino alla congiunzione col retto.
La loro colorazione e forma varia: appaiono ora rosati, ora biancastri, ora più scuri.
Solitamente non danno fastidi al paziente, e quando sono ubicati nel canale anale non sono quindi neppure percepiti.
In alcuni casi, però, possono dare disturbi quali intenso prurito, effetto della dermatite causata dall’eccesso di muco prodotto dalla mucosa nel tentativo di difendersi dall’attacco del virus.
La diagnosi dei condilomi anali
La diagnosi dei condilomi anali è essenzialmente clinica.
Basta una visita proctologica, correlata da anoscopia oppure da Videoproctoscopia Digitale, per confutare o meno la presenza di lesioni condilomatose, comunque decisamente riconoscibili all’occhio esperto dello specialista.
Nel caso di lesioni presenti da molto tempo, potrebbe essere utile uno studio istologico, per valutare la tipizzazione del virus.
La Videoproctoscopia Digitale si dimostra altresì estremamente utile nel caso di condilomi presenti nel canale anale: tramite questo esame è infatti possibile tracciare una mappatura precisa delle lesioni, che potrà essere usata con profitto dal chirurgo durante la terapia di eradicazione.
Nei soggetti immunodepressi o che si sospetta possano essere immunodepressi potrebbe essere necessario prescrivere esami atti a valutare lo stato immunologico, attraverso esami ematologici.
La terapia per i condilomi anali
Al momento, non esiste una terapia specifica dai risultati certi ed assodati per debellare il virus HPV.
La prevenzione si basa sull’adeguata profilassi, ossia astinenza sessuale oppure rapporti sicuri con partner stabile, o anche la somministrazione di uno specifico vaccino, sicuro e dall’ormai comprovata utilità, che andrebbe somministrato prima del 15° anno d’età.
Se l’infezione è stata già contratta, il vaccino risulta meno efficace.
Sebbene non esista ancora una terapia adatta per debellare l’HPV e che quindi la sua eradicazione deve essere lasciata al sistema immunitario dell’ospite, sono però disponibili molte soluzioni, sia mediche che chirurgiche, per rimuovere i condilomi.
Tra le cure mediche, l’uso locale di agenti antitumorali come la podofilina è considerato un’arma di prima linea contro le neoformazioni.
Nel caso di piccole lesioni non particolarmente diffuse, si può prevedere la prescrizione di terapie immunostimolanti, con la somministrazione di interferone.
Molto diffusa è anche la crioterapia con azoto liquido, capace di bruciare le lesioni in maniera precisa.
Laddove le cure mediche falliscono, oppure le lesioni risultano particolarmente estese, il medico può optare per l’asportazione chirurgica dei condilomi.
La tecnica utilizzata può variare, a seconda del tipo di lesione, della sua posizione e della preferenza del chirurgo: può essere usata la lama fredda, l’elettrobisturi, il bisturi laser.
La terapia chirurgica dei condilomi anali e perianali deve necessariamente tenere in considerazione la particolare posizione anatomica in cui le lesioni si propagano.
Deve quindi rispettare il muscolo sfintere e risparmiare il paziente da evitabili dolori post-operatori, garantendo il pronto ritorno alla normalità.
Lo specialista che cura i condilomi anali
Il medico specialista che diagnostica, cura ed interviene sui condilomi anali è il chirurgo proctologo: un professionista specializzato sulle patologie del l’intestino e del canale ano-rettale, con una profonda conoscenza anatomica della zona di suo interesse e con esperienza sulla risoluzione dei problemi del colon.
Anche i dermatologi hanno una grande conoscenza della patologia, e possono diagnosticarla e curarla.
Articoli generati da un'AI? No, grazie
Tutti gli articoli sanitari presenti in questo sito sono stati scritti da Medici o informatori sanitari.
Le informazioni sanitarie sono date secondo i principi di scienza e coscienza, senza ausilio di algoritmi generativi.
Tutti gli articoli sanitari sono materiale originale, attendibile, verificato e inviato all'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
L'articolo che stai leggendo tratta di materie mediche e sanitarie.
Le informazioni in esso contenute sono state scritte da medici professionisti, ma non possono e non devono in alcun modo sostituire una visita medica specialistica.
Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- I condilomi sono la risposta immunitaria ad un'estesa infezione dal virus del papilloma umano (HPV);
- Il virus del papilloma umano predilige attaccare sistemi immunitari debilitati o depressi, come i pazienti con sindrome di AIDS, provenienti da interventi chirurgici o cure antibiotiche, in chemioterapia o radioterapia, sotto forte stress psicofisico;
- Esistono molti tipi di virus HPV, alcuni con smaccata predisposizione oncologica;
- Le lesioni condilomatose sono considerate pre-tumorali, e pertanto vanno sempre trattate nel minor tempo possibile;
- Non esiste al momento una terapia specifica contro il virus HPV, ma esiste un efficace vaccino ed efficaci cure per rimuovere i condilomi
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.